lunedì 23 luglio 2012

Destra, sinistra. Centro? Boh?


Destra e sinistra, centro, centristi, moderati e meno moderati (come se esistessero reali differenze) si accapigliano, schiere sparpagliate e sbandate di movimentisti grillini o papagallini si azzuffano ostentando e sbandierando soluzioni e medicine per guarire le ferite della belva economica del capitale e politica delle borghesie.

Patetici fantocci mossi dal comando capitalista litigano (o fanno finta?) per decretare elezioni anticipate, che tutti temono. E mica solo in Italia!
La Spagna non ha preferito Rajoy a Zapatero? Contenti di non avere più la tredicesima, sull'orlo del default, come se col "campione" socialista non sarebbe stata la stessa musica, tirano avanti. Non parliamo della Grecia e di tutto il resto.

Appunto! Tutto il resto! Perché è proprio tutto il resto che conta assieme all'una e all'altra cosa. Ma tanto chi dovrebbe capire non capisce. L'illusione è giunta ad agire tanto profondamente da rendere reali differenze che non esistono. E se qualcuno crede a qualcosa, pur se quel qualcosa non esiste, lo rende reale. Forze, invece, "veramente" reali stanno dissipando false credenze e una maggioranza silenziosa comincia a mettere in dubbio la "realtà" dell'illusione. La questione è che la "questione" non è politica, sarebbe assai facile, in effetti. Basterebbe votare un aborto di partito, ma che fosse quello giusto, e tutto andrebbe a posto.

Ovviamente non è così. Nemmeno con quella specie di colpo di stato che ha sostituito ad un satrapo un tecno-dirigente con perversioni finanziarie invece che sessuali si è riusciti a risollevare un sistema statale ed economico ormai frantumato a tal punto che nessuno può e non potrà mai rimettere assieme.
Appunto! Perché la questione non è politica e nemmeno tecnica, se così si può dire. E' l'intero sistema che è franato. Qualcuno pensa che una montagna franata si riuscirebbe a riportare allo stato originario? OK, benissimo. Tutto bene. Andate a votare per il parlamento democratico.

Di seguito un estratto dell'introduzione a Oltre l'austerità scaricabile gratuitamente su MicroMega
Perché proprio questo?
Forse per leggere qualcosa?

Questo volume, generosamente ospitato da MicroMega on line, raccoglie una serie
di contributi sulla crisi economica in Europa. Essi sono, in parte, l’espressione di punti di
vista diversi sia sulle origini e sull’evoluzione della crisi che il nostro continente sta
attraversando, che con riguardo alle implicazioni economiche delle possibili vie d'uscita.
Più che le differenze, è tuttavia importante l’elemento che accomuna gli autori dei
contributi, e cioè l’obiettivo di presentare un’analisi della crisi economica in Europa che sia
libera dagli stereotipi e dai pregiudizi della cultura neo-liberista dominante; quella cultura
che – ispirando le politiche di austerità prescritte dalla Commissione europea, dalla Banca
centrale europea e dal Fondo monetario internazionale – sta precipitando il nostro
continente nella recessione e, di più, sta minando alla base lo stesso « modello sociale
europeo », cioè una delle esperienze più avanzate di convivenza civile che la storia del
mondo ha conosciuto.


I contributi sono stati scritti cercando, per quanto possibile, di mantenere uno stile
accessibile ad un numero ampio di lettori. Naturalmente il volume è rivolto anche ad
associazioni, sindacati e partiti che siano sinceramente disponibili a un ripensamento
critico della deriva liberista della sinistra italiana (ma non solo), a cominciare
dall’identificazione tout court del proprio progetto politico con l’unificazione monetaria
europea. E si rivolge a quella parte della sinistra che, pur essendosi verbalmente opposta a
tale deriva, non si è fatta promotrice, per superficialità o per opportunismo, della
costruzione di un progetto politico-economico seriamente alternativo. La sinistra italiana
ha purtroppo sempre teso a privilegiare il calcolo politico a breve termine all’analisi e alla
proposta economica, finendo sistematicamente preda del pensiero economico dominante,
ai cui cultori ha finito con l’affidarsi. Eroi della sinistra, anche di quella radicale, sono così
di volta in volta diventati i Ciampi, gli Andreatta, i Padoa-Schioppa – figure degnissime,
ma completamente estranee alla tradizione del riformismo socialista.


Nel licenziare questa raccolta di saggi economici, desideriamo dunque indicare
come passaggio necessario per la sinistra quello dell’assunzione, nel suo nucleo costitutivo
e caratterizzante, di un vero pensiero economico critico, premessa indispensabile di una
lettura consapevole dei processi in atto e delle strategie perseguibili.



Indice

Introduzione 6
S. Cesaratto e M. Pivetti

1. Le politiche economiche dell’austerità
L’austerità, gli interessi nazionali e la rimozione dello Stato 11
M. Pivetti
Molto rigore per nulla 19
G. De Vivo

2. La crisi europea come crisi di bilancia dei pagamenti e il ruolo della Germania
Il vecchio e il nuovo della crisi europea 26
S. Cesaratto
Le aporie del più Europa 44
A. Bagnai
Deutschland, Deutschland…Über Alles 55
M. d’Angelillo e L. Paggi

3. Austerità, BCE e il peggioramento dei conti pubblici
Sulla natura e sugli effetti del debito pubblico 71
R. Ciccone
La crisi dell’euro: invertire la rotta o abbandonare la nave? 89
G. Zezza
Oltre l’austerità 4 MicroMega
Le illusioni del Keynesismo antistatalista 104
A. Barba
La crisi economica e il ruolo della BCE 111
V. Maffeo

4. Austerità, salari e stato sociale
Quale spesa pubblica 122
A. Palumbo
Crescita e “riforma” del mercato del lavoro 133
A. Stirati
Politiche recessive e servizi universali: il caso della sanità 145
S. Gabriele
Spread: l’educazione dei greci 160
M. De Leo

5. Oltre l’euro dell’austerità
Un passo indietro? L’euro e la crisi del debito 172
S. Levrero
Una breve nota sul programma di F. Hollande e la sinistra francese 185
M. Lucii e F. Roà


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